L’EREDITÁ DI LEONARDO

Stefano Tonelli

Nato a Montescudaio (PI) nel 1957, Stefano Tonelli vive e lavora nella sua città natale, un delizioso borgo dell’entroterra da cui si possono vedere contemporaneamente la campagna e il mare, e che rappresenta, nello stesso tempo, un rifiuto del caos della modernità e una finestra aperta sul mondo.
Nel 1973 inizia la sua carriera di artista eseguendo sculture in alabastro e microfusioni in bronzo. Dal 1978 ha tradotto le esperienze precedenti nelle performance Poeticamaranto, Teatro dell’Archivolto, Genova, 1978; Sonata d’Estate in Rimbaud, Arena Comunale, Cecina, 1979; Con…certo! Pittorico- linguale, Teatro Comunale, Correggio, 1979; Incontro con la morte ovvero un sogno di cartapesta, Arena Comunale, Cecina, 1980; Lacer/Azione, Castello Pasquini,
Castiglioncello, 1980. Nel 1981 ha organizzato a Montescudaio un incontro di artisti provenienti da varie nazioni, che si sono cimentati nella decorazione di alcune parti della città. Nel corso degli anni ’80 ha eseguito numerosi interventi di Land-art nel territorio toscano, in collaborazione con le amministrazioni locali. Nell’inverno del 1982 ha esposto alla Galleria Il Navile di Bologna una serie di opere pittoriche realizzate con materiali di recupero. Nel 1984 ha iniziato a lavorare con la pelle,
recuperando, attraverso una tecnica pittorica trecentesca, la memoria iconografica dell’uomo e del suo tempo. Sempre negli anni ‘80 ha esposto a Bruxelles, Pisa, Livorno e Siena. Nel 1986 ha esposto per la prima volta a Parigi, al “Jeune Peinture, 37° Salon”, esperienza che ha ripetuto anche l’anno successivo, suscitando grande interesse sia da parte del pubblico sia da parte della critica. Tra il 1990 e il 2015 ha esposto in sedi prestigiose, pubbliche e private, a Roma, Milano, New York, Berlino, Parigi, Amburgo, Madrid, Lisbona (dove è stato presentato da un testo del Premio Nobel per la Letteratura, José Saramago) , nel 2011, ha partecipato alla 54° Biennale di Venezia. Di lui hanno scritto, tra gli altri, Carmine Benincasa, Erri De Luca, Gillo Dorfles, Flaminio Gualdoni, Nicola Micieli, Vittorio Sgarbi, Marco Tonelli.
Ha pubblicato una ventina di monografie ed è presente in decine di pubblicazioni d’arte e di poesia. Non dimentico degli ultimi dedica spesso performance pittoriche al pubblico sorpreso di alcune piazze e cittadine europee.
Attualmente collabora con musicisti, attori e poeti che incontra nel suo “rifugio” di Montescudaio che, anagrammato, si trasforma in “esco da un mito”
Nel 2019 ha ideato e realizzato il progetto “Volti in attesa di un sorriso”, con una serie di interventi artistici in diversi spazi cittadini nei quali, d’intesa con le istituzioni locali, ha dipinto decine di volti ai quali donerà il sorriso alla fine della pandemia che si è diffusa in tutto il mondo.

 

Il linguaggio delle forme e dei colori rappresenta il mezzo più efficace per indagare, “illustrare” e comprendere i grandi temi della cultura e della coscienza dell’uomo.
Per questo, coerente con il proprio impegno istituzionale, Opera ha chiesto a grandi artisti contemporanei come Stefano Tonelli di rendere omaggio all’uomo e al Maestro che più di ogni altro ha indicato alle generazioni a lui successive la via di una conoscenza che ha fondato la modernità nei più diversi campi dello scibile umano.
Per raccontare il “suo” Leonardo Tonelli ricorre al potere immaginifico dell’arte, cercando nei gesti, nei silenzi e soprattutto nella scrittura del Maestro la possibilità di istituire “un dialogo possibile oltre il tempo e oltre lo spazio”.
Le tavole create da Tonelli, insieme al bel testo che le accompagna e le completa, rappresentano il resoconto creativo di questo incontro di anime, un viaggio poetico alla ricerca di ciò che, oltre le differenze, accomuna lo spirito di chi cerca nella pittura la possibilità di aprire uno spiraglio sui misteri della vita.

“Voglio lasciare ad altri miei contemporanei il piacere di celebrarti, di scavare nelle tue invenzioni, nelle tue architetture corporali, nelle seducenti velature della tua pittura… io vorrei cercare e riconoscerti nella tua scrittura, nelle tue pagine di appunti, nei tuoi codici seppiati, rugginosi, tumultuosi, segreti.”
Stefano Tonelli, “Il mio Leonardo”

TRE OPERE ORIGINALI PER RACCONTARE L’INCONTRO IMMAGINARIO DI STEFANO TONELLI CON LEONARDO DA VINCI

La prima tavola rappresenta l’irruzione di Leonardo nell’universo creativo di Stefano Tonelli.
La figura stilizzata al centro dell’opera simboleggia l’apparizione dello spirito del Maestro, una presenza che è insieme soggetto protagonista e forma collocata tra le altre forme e tra i colori che popolano la pittura di Tonelli.
La scena si svolge, come quelle successive, sul fondo di una pagina vergata da Leonardo nella quale i segni dell’antico maestro si intrecciano, dando loro origine, a quelli della misteriosa scrittura dell’artista di oggi.

La seconda tavola rappresenta il dialogo tra un maestro e un discepolo accomunati, “oltre il tempo e oltre lo spazio”, dal desiderio di comprendere le leggi che regolano l’universo e l’animo umano. I veloci tratti grafici con cui Tonelli raffigura i meccanismi, lungamente osservati e studiati da Leonardo, del vento, dell’acqua e del fuoco, simboleggiano la comune ricerca di una verità capace di svelare i misteri dell’uomo e della natura. La sfera e il drappo, nella parte alta dell’opera, rappresentano la luce e il movimento, elementi fondamentali della pratica pittorica come ponte sospeso tra verità e finzione.

Nella terza tavola un ritratto composto con poche linee essenziali, simboleggia la continuità nella differenza tra i due artisti.
Da Leonardo Tonelli trae l’idea che il volto è la sintesi suprema di ciò che anima l’universo interiore di ogni essere umano.
A differenza di Leonardo, però, a Tonelli non interessa l’illusione della somiglianza ad un modello reale, quanto piuttosto la creazione di un volto immaginario capace di rappresentare l’archetipo di una bellezza senza tempo.
L’immagine di un volto, nella sua sintesi di complessità e semplicità, è dunque l’emblema assoluto di un lascito intellettuale e spirituale che dal grande Maestro del passato giunge fino all’artista del nostro tempo.

LEONARDO 2019
TAVOLE DI STEFANO TONELLI

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