Il codice Parigi – Imola:
storia di un capolavoro ritrovato
Il codice Dantesco Parigi-Imola (ms Italien della BNF di Parigi e ms 76 della Biblioteca Comunale di Imola), nasce alla fine degli anni ’30 del 1400 presso la corte di Filippo Maria Visconti, duca di Milano, probabilmente nel castello di Pavia, sede di una delle biblioteche più importanti dell’epoca.

Filippo Maria Visconti, Duca di Milano
Alla conquista del ducato di Milano da parte dei francesi, alla fine del ‘400, il manoscritto passa nelle mani del re di Francia Luigi XII.
Attraverso varie, e in parte ignote peripezie, il codice viene smembrato e collocato in parte presso la Biblioteca Nazionale di Francia, in parte presso privati, e in parte presso la biblioteca comunale di Imola; a quest’ultima le carte giungono attraverso Giuseppe Zaccheroni, esule politico in Francia che cura una edizione critica del testo e che poi, rientrato in Italia nel 1865, dona un esemplare della propria opera alla biblioteca della città, inserendo tra i fogli del volume a guisa di preziosa illustrazione, le carte originali del manoscritto ricevute in dono, tra cui 19 splendide miniature.

Luigi XII, Re di Francia