L’EREDITÁ DI LEONARDO

Ugo Nespolo

Artista e intellettuale tra i più originali e versatili nel mondo della cultura contemporanea, Ugo Nespolo è stato protagonista delle più importanti stagioni dell’arte italiana degli ultimi decenni. I suoi inizi sono legati alla pop art e alle esperienze dell’arte povera e del concettuale fino all’approdo a quelle modalità creative che renderanno inconfondibile il suo stile fatto di immagini composte come mosaici o puzzle colorati di grande forza espressiva e di forte contenuto simbolico. A partire dal grande “Museo” del 1975, l’arte di Nespolo si caratterizza come una continua riflessione sull’arte e sulla cultura in ossequio ad una idea dell’artista come individuo impegnato nel dibattito sui grandi temi della società.
Nel corso degli anni Nespolo sperimenta tecniche e materiali tra i più vari e si dedica di volta in volta alla pittura, alla scultura, al design, alla pubblicità e al teatro, sempre fedele al principio, a lui molto caro, di un’arte capace di “contaminare” ogni aspetto della vita e della realtà. Di particolare importanza la sua attività nel mondo del cinema sperimentale che lo porterà a grandi riconoscimenti internazionali come le retrospettive a lui dedicate dal Festival del cinema di Locarno o dal Centre Pompidou di Parigi.
Il curriculum espositivo di Nespolo è vastissimo e di grande prestigio e sue mostre, personali e collettive, si sono tenute presso i più prestigiosi musei in Italia (Torino, Milano, Genova, Bologna, Firenze, Roma e Napoli tra gli altri), e all’estero (Londra, Parigi, New York, Chicago, Mosca, San Pietroburgo, Shangai etc.).
Nel 2019 l’Università di Torino gli ha conferito la Laurea Honoris Causa in Filosofia. A luglio 2019 Palazzo Reale a Milano gli dedica un’ampia retrospettiva.

Nel suo saggio per il volume “L’eredità di Leonardo”, Nespolo sottolinea l’importanza della tecnica come presupposto irrinunciabile di ogni arte di qualità e riconosce a Leonardo il ruolo di artista esemplare capace di fondere sapere manuale e profondità di pensiero.

Tutta l’opera di Leonardo torna ad essere un baluardo concettuale molto attuale contro la deriva senza limiti del sentire postmoderno per il quale tutto è arte e di conseguenza tutti sono artisti…. la vastità e la differenza delle attitudini in Leonardo davvero indicano a noi il coraggio e la profondità che la figura dell’artista non può esimersi almeno dal tentare di parodiare.

UN PORTFOLIO DI TRE OPERE ORIGINALI DEDICATE AL GENIO DI LEONARDO

L’uomo al centro dell’universo

Il disegno come fondamento del sapere

All’ingresso del museo Leonardiano Nespolo ha collocato l’Uomo Vitruviano, immagine emblematica
che riassume l’idea rinascimentale dell’uomo come misura di tutte le cose. L’interno di questa prima stanza è tutto dedicato al disegno, lo strumento fondamentale utilizzato da Leonardo sia in ambito artistico sia in ambito scientifico.
Non a caso le celebri anatomie si alternano a disegni di fantasia e all’abbozzo di un ritratto femminile, uno dei soggetti più frequenti nella pittura di Leonardo che usa i volti come veri e propri esperimenti espressivi per rappresentare i pensieri e le emozioni a cui il maestro ha dedicato studi approfonditi e innovativi.

I volti come specchi dell’anima

Il profondo legame tra arte, scienza e conoscenza

La seconda stanza è la prosecuzione ideale della prima; qui il disegno diventa pittura e riconosciamo
chiaramente alcuni dei suoi più celebri capolavori: la Belle Ferroniere, il San Giovanni Battista e la
Gioconda. La stanza si chiude con uno dei poliedri disegnati da Leonardo per il De Divina Proportione di Luca Pacioli, un trattato in cui questioni cosmologiche, matematiche e artistiche si fondono affermando la centralità di alcuni elementi di base, come la sezione aurea, per una vera conoscenza in tutte le attività fondamentali del sapere umano.
La stessa pittura non può prescindere da una profonda conoscenza di altre discipline scientifiche, come l’anatomia, la geometria e la meteorologia, o umanistiche come la filosofia e la teologia.
Una curiosità non casuale riguarda il fatto che tutte le opere rappresentate sono oggi conservate in
Francia, il Paese che può essere considerato come la seconda patria di Leonardo e nel quale al Maestro di Vinci vennero tributati i massimi onori.

I “fallimenti” di Leonardo come prova del coraggio e della resilienza

La terza immagine prosegue da un lato il senso ideale delle prime due, con la figura del Cristo del Cenacolo di Milano, ma dall’altro propone una riflessione di grande originalità sui cosidetti fallimenti di Leonardo.
Il grande cavallo che non fu mai fuso in bronzo, la scena della Battaglia di Anghiari dipinta per l’affresco di Palazzo Vecchio, il simbolo del sogno mai realizzato del volo e lo stesso
Cenacolo di Santa Maria delle Grazie, deterioratosi già poco dopo essere stato ultimato, simboleggiano il coraggio di Leonardo e la sua instancabile capacità di esplorare mondi, soluzioni tecniche e studi sempre nuovi, accettando il rischio del fallimento non come
un elemento di vergogna ma come spinta per ripartire alla ricerca di nuove ambiziose scoperte.

LEONARDO 2019
TAVOLE DI UGO NESPOLO

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